Il Rotary International nasce a Chicago il 23 febbraio 1905 per iniziativa di Paul Percy Harris. Lo scopo del Rotary, sin dalla fondazione, è quello di diffondere l’ideale del servire, inteso come motore e propulsore di ogni attività. Il Rotary International è oggi tra le organizzazioni più vaste del mondo; è diffuso in centosessanta paesi, diviso in oltre ventinovemila Club. A comporre il Rotary non sono i singoli soci, ma i singoli Rotary Club che, secondo lo statuto internazionale, sono i membri del Rotary International. I Club locali sono poi raggruppati in uno specifico territorio geografico, il Distretto, che è presieduto da un Governatore. Oggi i distretti nel mondo sono circa 530, presenti in 168 paesi. In Italia il Rotary si diffonde a partire dagli anni venti. Il primo Club italiano, nasce ufficialmente a Milano il 19 giugno 1923 ed è presieduto da James Henderson. Sin dai primi anni, il Rotary Italiano si propone come capo – fila di tutti i Rotary Europei. Nel 1938, sotto la pressione della dittatura fascista il Consiglio Nazionale delibera l’auto–scioglimento. Con lo sbarco degli Alleati in Sicilia, nel 1944, riprendono nella penisola le attività rotariane. Il Rotary italiano è oggi diviso in 605 Club, raggruppati in 12 distretti che comprendono oltre a tutto il territorio nazionale, anche quello della Repubblica di San Marino, di Malta e dell’Albania; i soci attuali sono circa trentanovemila. Siamo negli anni cinquanta, il Club di Milano rappresenta ancora la guida spirituale di tutti i circoli italiani, com’è naturale per quella che da sempre è la città più europea e internazionale d’Italia.
Carta di ammissione al Rotary International del R.C. Milano Ovest, dalla quale si può notare che l’originario nome del Club era R.C. Rho
La tendenza a livello nazionale è che i circoli rotariani trovino la propria collocazione solamente all’interno delle grandi città. Il Rotary milanese si colloca su questa linea e pare difficile rompere il tabù che impedisce di creare un club in provincia. La sfida è ardua, ma viene raccolta proprio a Rho. Nella frazione di Piantanedo, sorge una raffineria di petrolio, la Condor: tra i dirigenti di questa multinazionale americana, vi sono nella sede rhodense, due rotariani, i quali illustrano a un loro collega, l’italiano Mario Weil, origini e finalità del Rotary International. Weil prende i primi contatti con le autorità locali: le difficoltà e le opposizioni di Milano non mancano. Ma nel 1955 la sfida viene vinta, nasce il Rotary Club Rho, primo club al di fuori di una grande città.
A presiederlo viene chiamato il sindaco di Rho, il Commendator Umberto Pellegrini, socio fondatore insieme ad altri ventotto rappresentanti delle categorie libero professionali, imprenditoriali, artigianali e commerciali della città. Il neonato club si riunisce il primo e il terzo mercoledì di ogni mese presso il ristorante Condor City, al numero 29 della Strada Sempione. Il Club cresce e raggiunge i sessanta elementi. Rho inizia a diventare “stretta”. Nel 1961 il Club si trasferisce a Milano e si trasforma nel Rotary Club Milano Ovest, superando per la prima volta, nella storia del Rotary italiano, la consuetudine che nelle grandi città esista un solo Club. La presenza del Rotary nel territorio rhodense non può però latitare a lungo: urge una ricostituzione del Club sul territorio. Essa avviene ad opera del dr. Enzo Corsi, che nel 1964 realizza una prima rifondazione, costituendo, con un gruppo di ventisei soci, il Rotary Club Milano – Rho. Le riunioni si svolgono al Circolo dei Medici, in Largo Kennedy, a Rho. Nel giro di pochi anni il numero dei soci raddoppia, ma la provenienza degli stessi è ormai prevalentemente milanese: anche il secondo Rotary Rho si trasforma e diventa Milano Sempione. Bisogna allora attendere il 1978 per arrivare alla nascita del terzo Rotary Club Rho, che è poi quello attuale. Per una sorta di ricorso storico, alla base del nuovo nucleo rhodense, vi è il Club del Milano Sempione, che svolgerà il ruolo di Club “padrino” e il primo presidente è Enzo Corsi.
La pagina dell’annuario rotacizzano del 1956-57 dedicata al R.C. Rho
Da allora, in oltre trent’anni di attività si sono succeduti alla guida del club 29 presidenti e avvicendati numerosi soci che hanno mantenuto vivo lo spirito di amicizia e di servizio del sodalizio. Tra essi Marziano Serventi, socio fondatore e decano del club. Numerose sono le azioni sviluppate dal Club in questo trentennio, sia a livello locale sia internazionale; in Africa ad esempio ha sostenuto progetti per la realizzazione di acquedotti con partecipazione diretta in loco di propri soci; sul territorio ha svolto, oltre naturalmente a un’azione incisiva e capillare attraverso lo screening oculistico, ha promosso e sostenuto attività di volontariato nei confronti di Rhosoccorso, WWF di Vanzago e altre meritevoli realtà locali. Nel frattempo il Rotary International ha continuato con successo la sua prestigiosa azione a livello internazionale e nelle singole realtà locali. Le statistiche sull’espansione del Rotary nel mondo sono imponenti, ma le realizzazioni rotariane che ogni anno si compiono attraverso le quattro vie d’azione non possono essere descritte solo con le cifre.
Lettera di benvenuto del segretario generale del Rotary International al R.C. Rho
L’amicizia, il miglioramento nell’esercizio degli affari e delle professioni, la gioia recata ai meno fortunati e disagiati, il lavoro svolto con i giovani per aiutarli a sviluppare i principi della leadership, l’incessante fluire di iniziative in favore della collettività, le migliaia di borse di studio e di scambi culturali, gli innumerevoli altri progetti varati dei club, comprese le attività internazionali della Fondazione Rotary, sono tutti elementi da tenere presenti nel considerare i progressi compiuti attraverso i programmi attuati dal Rotary; e questo proprio a causa della peculiarità del Rotary, che può essere paragonato a un mosaico, composto da innumerevoli tessere di grandezza diversa e differenti per forma e colore.
Nel 2005 è stato celebrato in tutto il mondo il centenario del Rotary e a il Club di Rho ha promosso un concorso che ha visto il coinvolgimento di tutte le scuole medie superiori della zona e delle istituzioni, dal nome “IMMAGINERHO’”. Con la collaborazione della Biblioteca Popolare di Rho è stato incentivato e promosso il talento e la creatività dei giovani e sono state premiate le più belle proposte nel campo della letteratura e dell’immagine su un tema particolarmente attuale nella metà degli anni 2000: lo sviluppo e l’evoluzione della città e del territorio rhodense.
Più recentemente, il Club ha avviato un importante progetto unitamente ai “cugini” del Garbagnate Groane per la progettazione e costruzione di un ospedale pediatrico in Guinea Bissau, anche attraverso iniziative collaterali finalizzate al reperimento di fondi. Il Rotary Club Rho è composto oggi da trentaquattro soci; il suo territorio comprende Rho e i Comuni limitrofi.
La nascita dell’attuale Club nel 1978
Contemporaneamente, nasce il terzo Rotary Club Rho, che è poi quello attuale.
E’ ancora Enzo Corsi a determinare la terza “rinascita”: Corsi lasca il Milano – Rho (che si trasforma in Milano Sempione) del quale rimane socio onorario e diviene padrino del neonato Club, di cui assume la presidenza, che mantiene per due anni consecutivi.
Accanto a lui altri diciannove soci fondatori: Anacleto Banfi, Alberto Caccia Dominioni, Alfredo Camera, Alfredo Chiesa Enrico Clavenna, Mario Grassini, Ezio Lo Savio, Rosaio Mandina, Giancarlo Montessori, Gaetano Oldrini, manco Parazzoli, Marcello Pellegrini, Fernando Pravettoni, Dante Restelli, Antonio Romano, Giuseppe Serini, Marziano Serventi, Emilio Pagani, Giuseppe Zappa.
Il Rotary International concede la carta al gruppo rhodense il 22 giugno del 1978.
Il Territorio del Club comprende i comuni di Rho, Cornaredo, Pregnanza Milanese, pigliano Milanese, Vanzago.